E LA LUNA BUSSO’…
Monologo
per la tutela e la salvaguardia della privacy lunare
E la
luna bussò alle porte del buio
fammi
entrare lui rispose di no…
Il Buio rispose di no… Certamente così antipatico e
misogino, figuriamoci se mi apriva la porta per offrirmi un thé. E il Silenzio?
Per fortuna che non parla. Se parlasse non oso pensare che altra sguaiatezza mi
avrebbe riservato! E il Mare??? Vecchio pirata ingrato che fa la ruota del
pavone con i raggi degli altri! Vorrei proprio vedere chi se lo filerebbe di
notte se non ci fossero i miei raggi ad illuminarlo! Senza contare tutto il
lavoro che faccio con le maree! Tutti a
prendere qualcosa senza mai dare nulla in cambio. Qualcuno può biasimarmi se mi
sono stancata di essere l’argentea signora della notte tutta miele (la luna di miele aaarrrgggggghhhhhhhh che
altra espressione da suicidio intellettuale!) ma dicevo… mi si può
biasimare se dopo milioni di anni, o sono miliardi? Va beh! Nel dubbio
abbondiamo. Dicevo… mi si può biasimare se dopo miliardi di anni mi sono un
attimo stancata di essere sempre colei che ascolta tutti?
- E i poeti?????????? Mon dieu… i poeti! Sempre a
braccarmi, a nominarmi, a sollecitarmi... – Basta! Basta! Por favor! Lasciatemi
in pace una buona volta! Sono secoli e secoli che non ho un attimo di pace.
Sempre osservata, richiesta, invocata, bramata, idolatrata…
Tutti hanno diritto alla privacy tranne me.
Io sono colei che deve sempre timbrare il cartellino
(e restarci sul posto di lavoro, non come
certi impiegati…) sempre in stato di
reperibilità a rispondere alle chiamate, pronta a fare i virtuosismi perché un
innamorato faccia colpo sulla innamorata. E a proposito di innamorati. Ve la
ricordate la canzone: “Figlio della luna?” Di quella gitana che voleva il suo
amante tornasse da lei e mi invocava per questo? Orbene… fin qui ci siamo, ma
poi la cosa diventa farraginosa e senza fondamento. Io non ho MAI chiesto alla
gitana una contropartita. Cosa me ne facevo di un figlio attaccato ai raggi? Come lo cullerai se le braccia non hai…
Appunto! Come lo cullo un bambino e, soprattutto, come faccio a fargli da baby
sitter con tutta questa gente che mi chiama, mi evoca, mi ossessiona??? Il
bambino nacque con i capelli chiari e gli occhi chiari da una coppia scura. E
allora? Che c’entro io? E poi mai sentito parlare di DNA che si tramanda a
macchia di leopardo da una generazione all’altra? E ditemi che si voleva un
pretesto per far scoppiare una tragedia e poi farmi fare la figura della
malvagia! Certo poi ci son quelli che vogliono farmi fare pure la figura della
stupida, come in quell’altra canzone che il tipo guarda il mondo da un oblò e
si annoia un po’! Ma lo sapete cosa ha avuto il coraggio di dirmi costui???? “Luna non essere arrabbiata dai non fare la
scema”. Non fare la scema! A me!!! Ma come si permette! Ma quando mai gli
ho dato tutta questa confidenza! È pur vero che il tizio vaneggia, infatti ad
un certo punto dice: “parlo da solo e mi
confondo e penso che in fondo sì, sto bene così, Luna!” Oh ma che ti gridi,
cosa vuoi da me se ti confondi e parli da solo! Lo vedete che si cerca sempre
di coinvolgermi e colpevolizzarmi? Cosa c’entro io se voi avete problemi di
identità!!
E quel poeta errante dell’Asia di cui adesso mi
sfugge il nome (siete talmente tanti,
troppi, ricordarvi tutti è da guinness) dicevo… quel poeta che mi tormentava con le sue
domande : - Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna?
Santa fede! E che faccio in ciel? Ci sto perché tu
possa domandarmelo. Noooooo????????
E nelle canzoni napoletane quando vengo chiamata
prima luna caprese, manco fossi una pizza! E poi mi si dà pure della “busciarda”, quindi mi si dice “tu luna luna tu, luna caprese oheee cu mme
cantate 'sta canzone”. Oheeee a chi?
Ma per chi mi avete presa per una che “non tiene nient’à fa?”
E quell’altro bel tipo che mi fa passare per una
pettegola? “E 'a luna rossa mme parla 'e te” MA NON è VERO! Io mi faccio i
fatti miei. Che poi quando son rossa un motivo ci sarà, magari mi è salita la
carogna e divento paonazza per il nervoso, non certo per farmi i fatti degli
altri! Qui mi si vuole calunniare!
E a proposito di calunnie… Com’è questo fatto che io
brillerei di luce riflessa? Ma se io non ci fossi la notte voi sareste ciechi!
Certo avete i lampioni, ma… Adesso!! Qualche secolo fa non c’era mica la luce
elettrica e chi indicava la via ai viandanti la notte? Eh? Eh? Chi era?
ERO IO! E adesso mi sento dire anche che brillo di
luce riflessa! Ingrati e calunniosi! Per non parlare di quando mi avete presa
d’assalto e siete entrati con la forza in casa mia sotto gli occhi avidi di
milioni di individui che guardavano morbosamente una violazione di domicilio,
aggravata dalla premeditazione con scasso, senza muovere un dito! E la bandiera
appuntita che mi avete piantato a un tiro di schioppo da una narice, che adesso
risulta più grande dell’altra? Un male che non vi dico!
Questo è il ringraziamento per tutto quello che ho
sempre fatto per voi! Che ci siete venuti a fare a casa mia? Ma io vengo a casa
vostra? Mi avete mai vista forzare le vostre serrature e piantarvi una bandiera
sul fondoschiena? E’ questione di rispetto sapete? Voglio vedere se vi sareste
permessi di fare questo con il Sole! Vi avrebbe inceneriti prima ancora che vi
avvicinaste! Sono troppo buona ecco perché ve ne approfittate, ma si cambia
musica! Intanto mi prendo un decennio sabbatico. Per dieci anni non mi vedrete
più e metterò i tappi nelle orecchie per non sentire le vostre suppliche e i
vostri incantesimi. Eh già! Anche gli incantesimi! Non bastavano le canzoni, le
poesie, le suppliche, le lamentele, quell’osservarmi con un cannocchiale anche
mentre sto in bagno! Eh no! Ci mancavano pure gli incantesimi.
E giù straordinari su straordinari!
Che poi così si fa passare anche un messaggio
fuorviato. Stregati dalla luna! Ma io
non ho fatto niente, non ho stregato nessuno! Qui mi si manda al rogo per
illazioni e vaneggiamenti di persone che neppure conosco!
E vogliamo parlare delle eclissi? Gli unici veri
momenti di intimità che posso avere con il mio sposo, il Sole.
E’ un rituale a cui ci prepariamo ogni volta con la
stessa emozione del primo appuntamento. Qualcosa di prezioso per noi, un
momento che dovrebbe essere tutto nostro e voi che fate? Lo rovinate ogni volta
con la vostra smania di spiare e impicciarvi delle vite altrui. Armati di
occhialetti e popcorn come foste al cinema vi assiepate nei posti più impensati
per fare i guardoni! Che c’è?!? Ho detto sposo e allora?!? Non sono mica una
pischella io. Sono una vecchia signora che usa termini desueti adatti alle
epoche passate da cui proviene. Come dovrei dire? Il mi’ marito? Magari
aspirando la emme, come fanno i toscani, visto che non c’è l’acca? E comunque…
riepilogando… non è vero che ho pianto perché il Mare mi ha detto di no, ci
sono abituata ai modi incivili di quel vecchio disgraziato, se dovessi piangere
tutte le volte che fa il cafone starei fresca! Del resto perché dovevo bussare
alla porta del Mare o del Buio? Sto tanto bene a casa mia! E la storia del
cameriere che mi avrebbe detto: senza
invito qui non entra nemmeno la luna!?!
Ma vi pare che un cameriere poteva permettersi tutti
questi lussi con me?
Ma
llevete va che me fai ombra!
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